Ancora un’ulteriore conferma dal Tribunale di Roma, risarcimento del danno agli IdR in attesa della procedura straordinaria
Il Tribunale di Roma con sentenza n.14244 del 7 ottobre  scorso ha confermato per i 43 ricorrenti, sostenuti dall’ufficio legale Snadir, un ricorso abusivo da parte del ministero dell’istruzione di contratti a tempo determinato per oltre i 36 mesi. La predetta sentenza si aggiunge alla precedente del 3 giugno scorso dove i ricorrenti erano 53. 
 
I ricorrenti, sostenuti dallo Snadir, hanno contestato l’autorizzazione di sole 472 immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2020/2021, a fronte di 6.600 posti vacanti e disponibili accertati in applicazione della normativa vigente.
 
Il ricorso proposto contro la Presidenza del Consiglio dei ministri ha ottenuto esito positivo e ai 43 ricorrenti è stato riconosciuto il risarcimento del danno, poiché nel pubblico impiego, in caso di violazione dei limiti temporali all’utilizzo del contratto a termine è precluso al giudice disporre la conversione del rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato.
 
Tale ricorso ha comunque avuto il merito di evidenziare ancora una volta l’incongruenza di una immissione in ruolo sul 70% delle cattedre disponibili mentre anche le rimanenti 30% risultano vacanti e disponibili da oltre un triennio, e la necessità di accelerare i tempi relativi alla pubblicazione dei due bandi di assunzione, ordinario e straordinario, al fine di interrompere la prassi che ha portato in questi anni alla reiterazione abusiva dei contratti a tempo determinato.
 
Lo Snadir continua ad avviare azioni legali finalizzate alla tutela dei docenti precari di religione: per informazioni puoi scrivere all’indirizzo email dedicato ricorsi@snadir.it
 
 
 
Snadir - Professione i.r. - 09 ottobre 2023 - h.19,00
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