FOCUS FISCALE. Dal 27 marzo all’8 aprile si può chiedere il “Bonus mamma”
Dal 27 marzo all’8 aprile si può chiedere il “Bonus mamma”
Le politiche volte ad incentivare la natalità investono anche il mondo della scuola e le colleghe con un contratto a tempo indeterminato possono valutare in questi giorni se l’aderire al “Bonus mamma” possa essere per loro conveniente.
Dopo l’incontro del 26 marzo tra l’Amministrazione e le OO.SS e la pubblicazione della relativa Circolare Ministeriale, diramata anche alla scuole, nella quale vengono dettagliate le istruzioni per richiedere il bonus, i tempi sono abbastanza stretti. Tuttavia la procedura che è stata approntata dal MEF, in raccordo con il MIM, non vede coinvolte le segreterie scolastiche, ma lascia alla lavoratrice il compito di compilare la domanda senza intermediazione.
COSA DICE LA LEGGE
La norma, prevista dall’art.1 commi da 180 a 182 della Legge 30 dicembre 2023 n. 213, prevede l’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di 3.000 euro annui, riparametrato su base mensile, per le lavoratrici madri assunte a tempo indeterminato.
REQUISITI
Vediamo anzitutto quali sono i requisiti:
- può chiedere l’esonero la madre lavoratrice con almeno 3 o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche part time (non vale il contratto da incaricata annuale al 31 agosto, neanche con ricostruzione di carriera), per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
- Solo per quest’anno solare e in via sperimentale l’esonero può essere riconosciuto anche alle lavoratrici madri di 2 figli, sempre con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, per i periodi di retribuzione dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
COSA SUCCEDE ALLA PENSIONE
In entrambi i casi descritti resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, cioè il calcolo della pensione non prevede riduzioni.
E SE NEL CEDOLINO GIA’ COMPARE LA VOCE “IVS”?
Va ricordato, come specifica INPS (Circ. n.27 del 31 gennaio 2024), che l'applicazione di questo taglio contributivo è alternativo a quello dell'esonero dei contributi IVS già in vigore per il personale che percepisce un reddito lordo annuo compreso tra i 25mila e i 35mila euro annui.
UNA PLATEA RIDOTTA
Secondo la stima contenuta nella relazione tecnica, il nuovo esonero impatterà una platea decisamente ridotta, ossia circa il 6% delle donne occupate. Sono infatti escluse le lavoratrici dipendenti con contratti a tempo determinato (1,48 milioni), le libere professioniste (482mila), le lavoratrici autonome (751mila), oltre alle lavoratrici domestiche e ovviamente le lavoratrici senza figli o con un figlio unico.
E’ BENE SAPERE CHE…
Il risparmio contributivo garantito dal “Bonus mamma” si cumula con l'imponibile fiscale, generando, in taluni casi, maggiori tasse da versare.
COME RICHIEDERE IL BONUS MAMMA
Le interessate che hanno i requisiti possono compilare, entro il prossimo 8 aprile, la domanda dal SIDI. E’ sufficiente accedere all’area riservata del sito del ministero e selezionare il servizio “decontribuzione di maternità” dal menù dei servizi.
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- Nota n. 2244 del 26 marzo 2024 - ISTRUZIONI OPERATIVE
- Circolare INPS 27 del 31 gennaio 2024 - Riconoscimento decontribuzione in favore delle lavoratrici madri
Snadir - Professione i.r. - 28 marzo 2024 - h.11,00