I RAPPORTI TRA LO SNADIR E LA GILDA
Intervista al Segretario Nazionale dello Snadir Prof. Orazio Ruscica
Professore Ruscica, non le pare che lo schieramento con la Gilda possa fare storcere il muso a qualcuno?
"Ci sembra importante precisare la posizione dello Snadir anche nei confronti della Gilda degli Insegnanti; qualcuno, infatti, ritiene quest'ultimo sindacato schierato troppo a sinistra per potere essere considerato un alleato dello Snadir nella prossima consultazione elettorale delle RSU e, quindi, nella lotta in favore dei docenti di religione. Per prima cosa è bene precisare che il nostro invito a votare in occasione del rinnovo delle RSU è rivolto per presentare, sostenere e votare le liste della Federazione Gilda-Unams e non le liste della Gilda degli Insegnanti che, peraltro, non esistono".
Questo vuole dire che era necessario che lo Snadir aderisse ad un organo federativo?
"Esiste una Federazione Gilda-Unams e a questa abbiamo aderito sin dalla fine del 1997; in particolare la nostra adesione alla Federazione è avvenuta tramite l'Unams e all'interno di questa organizzazione sindacale lo Snadir si colloca numericamente come prima forza sindacale.
Ed è indubbio che questa scelta ci ha dato l'opportunità di collocare lo Snadir in un contesto politico-sindacale più importante".
Quali sono i risultati siete riusciti a conseguire?
"In questi anni lo Snadir, forte della sua forza politico-sindacale, ha raggiunto un obiettivo importante: lo stato giuridico dei docenti di religione. Nessuna persona di buon senso può negare la paternità di tale importante obiettivo".
C'è una "leggenda metropolitana" che tende a mettere in attiva luce la vostra adesione alla Gilda, e cioè la presenza ex politici di sinistra. Non le sembra che anche questo passaggio necessiti di un chiarimento?
"Certamente non conosciamo uno per uno gli iscritti alla Gilda degli Insegnanti, però è difficile, per le scelte politico-sindacali effettuate in questi anni, collocare la Gilda degli Insegnanti tra i servi dell'una o dell'altra forza politica. Inoltre, se si vanno a scorrere gli interventi ufficiali della Gilda nazionale negli ultimi sei-sette anni non troviamo nulla che si opponga, ad esempio, all'assunzione in ruolo degli insegnanti di religione. Troviamo, anzi, soltanto dichiarazioni, peraltro sostenute anche dallo Snadir, che invitavano ad assumere con decisione anche il restante personale precario".
Qualcuno, dunque, intende strumentalizzare questo fatto, architettando confusione?
"Forse la confusione che si fa è tra la Gilda degli Insegnanti e i Cobas o la Cgil. Questi ultimi due, che indubbiamente annoverano tra le loro fila militanti della sinistra radicale, hanno avversato, assieme ad altre sigle e partiti politici, in tutti i modi l'immissione in ruolo dei docenti di religione. A questi ci siamo opposti con decisione e tenacia, evidenziando anche il loro strabismo politico e sindacale.
Ora è chiaro che il sistema della rappresentatività sindacale messo in piedi da Cgil-Csil-Uil, tramite la media derivante tra gli iscritti e i voti ottenuti in occasione delle elezioni per le RSU, non permette la necessaria pluralità delle organizzazioni sindacali. Insomma questo sistema fa si che oggi soltanto Cgil, Cisl, Uil e la Federazione Gilda-Unams siano le organizzazioni sindacali rappresentative nel comparto della scuola. Ricordo che i Cobas - gruppo sindacale con presenza di appartenenti alla estrema sinistra - non sono rappresentativi.
In questo quadro è ovvio che è necessario federarsi con una della quattro sigle sindacali anzidette per beneficiare della rappresentatività sindacale. La questione è quindi quale sigla sindacale è in grado di lasciare piena autonomia amministrativa, organizzativa e politico-sindacale a quella organizzazione che decida di federarsi con essa, senza per questo esserne fagocitata. Questa possibilità ci è stata offerta dalla Federazione Gilda-Unams".
Per esempio? "Per dirla con un esempio tratto dal sistema uninominale per le elezioni politiche, nessun partito poteva presentarsi da solo, pena la sua completa esclusione o ridimensionamento nel panorama politico nazionale. E' chiaro, quindi, come in quel sistema i partiti sceglievano di riunirsi in una coalizione o in un'altra".
Ora, continuando con l'esempio, chi dice che lo Snadir candidando i suoi nelle liste della federazione Gilda-Unams non può chiedere i voti a chi ha difficoltà a votare questa lista, dovrebbe chiedersi se in passato non ha votato i propri candidati presenti nell'una o nell'altra coalizione, che magari comprendeva liste non particolarmente vicini alle proprie idee politiche.
Noi che teniamo molto alla nostra libertà sindacale e che auspichiamo una pluralità di soggetti rappresentativi, abbiamo scelto di collocarci nella Federazione Gilda-Unams: un libero spazio politico-sindacale dove sono coniugati in modo virtuoso professionalità, equità e trasparenza; dove la propria attività sindacale non è mai funzionale al potere di turno".
Rosario Cannizzaro