Legge di stabilità: indecenti tagli sulla scuola .L’orario dei docenti di scuola secondaria a 24 ore. I docenti di religione perdono dalle 300 alle 3.500 cattedre.

Legge di stabilità: indecenti tagli sulla scuola

L’orario dei docenti di scuola secondaria a 24 ore. I docenti di religione perdono dalle 300 alle 3.500 cattedre

 
Le notizie apparse in questi ultimi giorni sugli organi di informazione riguardanti  la presunta decisione del Governo di inserire all’art.3 della legge di stabilità l’aumento da quattro a sei ore, a titolo gratuito, dell’orario di lavoro  dei docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quelli di sostegno, sta trovando conferma nelle bozze che circolano e che non trovano smentita.
Qualora il testo definitivo dovesse davvero confermare che a decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio dei docenti di scuola secondaria di 1° e 2° grado, verrà  aumentato a 24 ore settimanali, potremo rispedire al mittente l’invito che il Ministro Profumo ha  rivolto al personale della scuola, quando l’ha esortato a compiere “un atto di generosità…un patto che rifondi questo mestiere così importante”.
E’ chiaro che la rideterminazione dell’orario settimanale di lavoro nella scuola secondaria di 1° e 2° grado a 24 ore settimanali avrà anche una ricaduta sugli insegnanti di religione; infatti in prima battuta da settembre 2013 ci saranno circa 300 cattedre in meno per l’insegnamento della religione; quando andrà a regime altri 3.500 docenti di religione incaricati annuali/supplenti non troveranno una collocazione lavorativa.
E’ del tutto evidente l’accanimento di questo Governo liberista nei confronti dello Stato sociale (assieme alla scuola l’altro sistema in perenne tagli è quello della Sanità).  Nei confronti della scuola si è operato un taglio selvaggio di risorse: il blocco delle fasce stipendiali, il mancato rinnovo contrattuale e la eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale e gli otto miliardi a seguito della legge 133/2008.
Le notizie di questi giorni sarebbero  anche il segnale che questo Governo ritiene possibile strappare gli accordi contrattuali già sottoscritti e vigenti senza la necessità di alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
Le risorse vanno recuperate eliminando gli sprechi e gli sperperi nella politica, e non colpendo come al solito i dipendenti pubblici.
Qualora il testo trovasse conferma nella versione ufficiale, lo Snadir,  assieme alla Federazione Gilda-Unams, non mancherà di far sentire la propria voce per opporsi a questi abusi.
 
Orazio Ruscica
Snadir - Professione i.r. - 12 ototbre 2012
 
;