Il nuovo meccanismo delle retribuzioni e degli scatti indicato nel rapporto "La Buona Scuola" provocherà un taglio degli stipendi
Il nuovo meccanismo delle retribuzioni e degli scatti indicato nel rapporto "La Buona Scuola" provocherà un taglio degli stipendi
Le linee guida del Governo riguardanti gli aspetti retributivi e di progressione di carriera possono essere agevolmente confutate (vedi documento Snadir/Fgu); si tratta peraltro di un argomento – afferma lo SNADIR/FGU - che viene presentato in modo fuorviante: le retribuzioni dei docenti, fissate dalle attuali 6 fasce stipendiali, sono indicate come "compensi lordo Stato" in modo generico e senza alcuna spiegazione. E´ bene invece chiarire che questa dicitura include gli oneri previdenziali e fiscali a carico dello Stato ed è evidente, dunque, che non si tratta di compensi, cioè di retribuzioni, ma della spesa complessiva per ciascun docente. In pratica viene deliberatamente ignorato quali sono le retribuzioni lorde tabellari definite dal contratto e indicate sul cedolino di ogni insegnante.
Nel documento del Governo – continua lo SNADIR/FGU - si afferma che gli scatti di competenza triennali favoriranno tutti i docenti neo immessi ma anche una vastissima platea di docenti attualmente in ruolo, ma ciò non corrisponde alla realtà dei fatti: saranno infatti molto numerosi gli i bravi insegnanti che non si vedranno riconosciuti da uno fino a 8 anni di anzianità già maturata nella propria fascia stipendiale, e i più penalizzati risulteranno quelli prossimi al passaggio alla fascia successiva. Con l´introduzione dei nuovi scatti non sarà riconosciuta ai neo immessi l´anzianità pre-ruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia; saranno dunque un´esigua minoranza coloro che a fine attività lavorativa avranno riconosciuti 36 anni di servizio corrispondenti a 12 scatti triennali.
Dal confronto tra i due sistemi – quello ancora in vigore e quello proposto da Renzi - emerge che, con lo scatto due trienni sì e un no, un docente di scuola superiore neo immesso in ruolo, al termine dei 40 anni di servizio, perderebbe 21.871,85 euro netti.
Se, dunque, questo sistema venisse adottato, darebbe luogo a una serie interminabile di cause giudiziarie.
Nel documento del Governo – continua lo SNADIR/FGU - si afferma che gli scatti di competenza triennali favoriranno tutti i docenti neo immessi ma anche una vastissima platea di docenti attualmente in ruolo, ma ciò non corrisponde alla realtà dei fatti: saranno infatti molto numerosi gli i bravi insegnanti che non si vedranno riconosciuti da uno fino a 8 anni di anzianità già maturata nella propria fascia stipendiale, e i più penalizzati risulteranno quelli prossimi al passaggio alla fascia successiva. Con l´introduzione dei nuovi scatti non sarà riconosciuta ai neo immessi l´anzianità pre-ruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia; saranno dunque un´esigua minoranza coloro che a fine attività lavorativa avranno riconosciuti 36 anni di servizio corrispondenti a 12 scatti triennali.
Dal confronto tra i due sistemi – quello ancora in vigore e quello proposto da Renzi - emerge che, con lo scatto due trienni sì e un no, un docente di scuola superiore neo immesso in ruolo, al termine dei 40 anni di servizio, perderebbe 21.871,85 euro netti.
Se, dunque, questo sistema venisse adottato, darebbe luogo a una serie interminabile di cause giudiziarie.
- #labuonascuola. Docenti più poveri col nuovo sistema di stipendi e scatti (documento Snadir/Fgu)
- labuonascuola. Linee guida del Governo
Snadri/Fgu - Professione i.r. - 27 ottobre 2014