Precari di religione, la Corte d’Appello di Catania condanna il ministero dell’istruzione per l’abuso di reiterazione dei contratti a tempo determinato
Dopo la sentenza della CGUE del 13 gennaio scorso incominciano ad essere pubblicate le sentenze delle Corti d’Appello circa l’abuso della reiterazione dei contratti di lavoro degli insegnanti di religione oltre i 36 mesi di servizio.
Come abbiamo già diverse volte affermato, se non interverrà la politica con una procedura straordinaria per superare il precariato degli insegnanti di religione, sarà la magistratura a darci giustizia.
Tutte e quattro le sentenze della Corte d’Appello di Catania ribadiscono i principi affermati nella sentenza della CGUE, ossia che l’idoneità e l’eventuale sua revoca non costituiscono un motivo obiettivo per giustificare la reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi di servizio. Inoltre, ribadisce la Corte che l’uso dei contratti a tempo determinato in successione degli insegnanti di religione si giustificherebbe solo nel caso di un fabbisogno provvisorio , mentre, al contrario, si tratta di una necessità duratura.
Spetta, infine, al giudice nazionale accertare l’abuso e “sanzionare debitamente tale abuso e eliminare le conseguenze della violazione del diritto dell’Unione”, cioè spetta al Giudice la decisione della conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.
Le sentenze confermano il diritto al risarcimento del danno, già definito in primo grado, nella misura di un totale per tutti i ricorrenti di un milione di euro.
Queste prime sentenze, successive alla pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 13 gennaio, confermano quanto affermato dallo Snadir sin dal 2011, primi ricorsi, e confortano per il proseguo dei ricorsi a tutela dei precari insegnanti di religione.
Coloro i quali NON AVESSERO Già COMPILATO il Form possono farlo – entro il 31 marzo 2022 - al seguente indirizzo https://forms.gle/XLVjvDDFUyZARurXA
La compilazione del Form è una manifestazione di interesse non vincolante. L’adesione al ricorso si concretizzerà solo nel momento in cui, qualora ricorrano i requisiti, sarà firmato il mandato all’avvocato successivamente indicato.
Il ricorso è gratuito per gli iscritti Snadir; ti ricordiamo che devi vantare non meno di 36 mesi (tre anni scolastici) di incarico su posto libero e vacante.
Ti contatteremo, tramite e-mail, per poter presentare la documentazione al legale che si occuperà del ricorso.
Per ulteriori informazioni scrivere a ricorsi@snadir.it o contattare il 329 0399658 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10,30 alle 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,00.
Snadir - Professione i.r. - 8 marzo 2022 - h.18,52