Lo Snadir/FGU chiama tutti allo sciopero del 5 maggio 2015, proclamato unitariamente da tutte le forze sindacali

Lo Snadir/FGU chiama tutti allo  sciopero  del 5 maggio 2015, proclamato unitariamente da tutte le forze sindacali

                
 
A sette anni (30 ottobre 2008) dall’ultimo sciopero generale della scuola contro la riforma Gelmini, la scuola italiana dice basta. Scende in campo,  e lo fa unitariamente  il prossimo  5 maggio. Docenti e personale ATA, rappresentati da tutte le sigle sindacali,  Federazione Gilda-Unams, Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal, tornano in piazza per manifestare la loro contrarietà al Disegno di legge proposto dal Governo Renzi.
 
Prof. Ruscica, si va di male in peggio. Questa volta qual è il punto dolente della riforma del governo Renzi?
Questa volta si tratta di opporsi  ad un progetto di riforma scolastica dalla cui elaborazione sono state escluse le forze sociali e sindacali e che prospetta di creare più problemi di quanti ne promette di risolvere. Anche la tanto auspicata immissione in ruolo dei precari è stata prima annunciata e poi ridimensionata (si prevede l’assunzione di 100.700 precari a fronte dei 148.000 ancora presenti nelle graduatorie ad esaurimento). A ciò si aggiunga l’assoluto silenzio sui 5.539 posti vacanti e disponibili da utilizzare per la copertura del 70% dei posti previsti dalla legge 186/2003 e sui 2.778 precari di religione, che dal 2004 sono rimasti chiusi in una situazione di grave disagio lavorativo, senza nessuna prospettiva di scorrimento di graduatoria concorsuale, così come è avvenuto invece negli anni per gli altri insegnanti. Tantomeno, conclude Ruscica,  il Governo prospetta di riaprire la contrattazione per ridiscutere della funzione dei docenti nell’attuale contesto scolastico e rendere più dignitose le loro retribuzioni".
 
Il DDL sembrerebbe andare verso la valorizzazione dell’Autonomia scolastica. Perché le forze sindacali non sono d’accordo?
Non siamo d’accordo perché  l'autonomia scolastica delineata dal DdL  non valorizza la scuola come comunità educante in cui le diverse componenti cooperano per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell'offerta formativa, ma pone quasi totalmente nelle mani del dirigente scolastico la gestione globale del "servizio".  Anche la valutazione meritocratica degli insegnanti non coglie la specificità della funzione docente ed il valore che ad essa attribuisce l’art. 33 della Costituzione italiana.
 
LO SNADIR/FGU chiama allo sciopero del 5 maggio 2015 per chiedere al Governo che
  1. Il piano di assunzioni dei precari e la formazione dell'organico dell'autonomia siano separati dalla riforma complessiva della scuola: solo così si potrà garantire il regolare avvio dell'anno scolastico e si potrà aprire un confronto sereno e non affrettato sui contenuti della riforma.
  2. Per i precari, compresi gli insegnanti precari di religione, sia definito un piano triennale di assunzioni (2015-16, 2016-17, 2017-18) che consenta di stabilizzare tutti i precari con più di 36 mesi di servizio nella scuola statale (si evidenzia che nel prossimo quinquennio, complessivamente, dovrebbero andare in pensione almeno 200.000 docenti di ruolo).   Successivamente al triennio indicato si potrebbe procedere alla indizione dei nuovi concorsi.
  3. La modifiche del testo del DDL in particolare gli articoli 7, 8, 12, 21 e 22.
  4. Un piano pluriennale di finanziamento dell’edilizia scolastica. 
Lo SNADIR chiede a tutti i docenti di religione di aderire compatti allo sciopero del 5 maggio e contribuire alla fattiva riuscita dello stesso, mediante una capillare opera di informazione tra i colleghi della scuola e alle famiglie degli studenti Il Governo e il Parlamento hanno il dovere di ascoltare la vera scuola.
 
Doriano Rupi 
 
 
Snadir - Professione i.r. - 19 aprile 2015
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