Il Tribunale di Lecce risarcisce i precari docenti di religione

Il Tribunale di Lecce risarcisce i precari docenti di religione

 
Nelle scorse settimane il Tribunale di Lecce è stato chiamato a decidere circa l’illegittima reiterazione di contratti a termine di 42 insegnanti di religione -  iscritti allo Snadir -  tutti in servizio su posti “disponibili e vacanti” della diocesi.
I ricorrenti, come in tutti gli altri ricorsi promossi dallo Snadir, hanno chiesto la conversione dei loro contratti da tempo determinato a tempo indeterminato  e, in subordine, il risarcimento del danno conseguente alla loro condizione lavorativa precaria, ingiustificatamente protratta nel tempo.
Come abbiamo più volte sottolineato,   per gli insegnanti di religione il meccanismo della graduatoria ad esaurimento non è stato mai attivato, né è stata trasformata in graduatoria ad esaurimento quella redatta successivamente all’unico concorso del 2004, determinando così una grave discriminazione tra docenti di diverse discipline in ordine all’accesso alle immissioni in ruolo.
Non è stata data a tali docenti nemmeno la  “certezza sui tempi di definizione delle procedure concorsuali”, tant’è che il Giudice ha  sottolineato che “le c.d supplenze annuali (incarichi annuali nel caso degli insegnanti di religione) per la copertura di posti vacanti e disponibili non possono considerarsi conformi alla clausola n. 5 punto 1 della direttiva comunitaria n. 199/70/CE proprio per la mancanza di tempi certi per l’espletamento delle suddette procedure concorsuali”.
Considerato quanto sopra,  il Giudice del Lavoro di Lecce ha ritenuto sussistente il diritto dei ricorrenti ad un risarcimento del danno in una misura che corrisponda “ai criteri di adeguatezza, proporzionalità e dissuasività rispetto al ricorso abusivo alla stipulazione di contratti di lavoro a termine”.
 
 
 
 
Snadir - Professione i.r. – 7 dicembre 2015, ore 11.02
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