I Tribunali di Messina e Udine risarciscono i precari insegnanti di religione

 I Tribunali di Messina e Udine risarciscono i precari insegnanti di religione

 

Con due recentissime sentenze (febbraio 2016) anche i Tribunali di Messina e Udine hanno liquidato un risarcimento pari, rispettivamente, a quindici e dieci mensilità ai ricorrenti insegnanti precari di religione, sostenuti dallo Snadir.
Le sentenze hanno riconosciuto l’abuso da parte dell’Amministrazione scolastica nella reiterazione dei contratti a tempo determinato, tenuto conto che i ricorrenti hanno continuato a coprire i posti vacanti e disponibili, con incarichi annuali,  per molti anni.
La normativa (e la giurisprudenza) europea giustifica solo il rinnovo dei contratti a tempo determinato finalizzati a soddisfare esigenze di personale che siano provvisorie e temporanee, ma in Italia, in assenza di tempi precisi per l’organizzazione e l’espletamento delle procedure concorsuali che pongano fine alla supplenza, si continua ad impiegare gli insegnanti per coprire il medesimo posto vacante con il rinnovo di contratti a tempo determinato al fine di soddisfare esigenze che, di fatto, hanno invece un carattere permanente.
Il Tribunale di Messina, in particolare, ha rilevato che, a seguito dell’esaurimento della graduatoria da concorso, i docenti a tempo determinato vengono utilizzati anche sulla quota dell'organico riservata, per legge, ai docenti di ruolo (quota del 70%) e questo evidenzia ancora di più la contraddizione del sistema, in quanto l’amministrazione scolastica si ostina a lasciare in condizione lavorativa precaria chi è in servizio da più di trentasei mesi continuativi, è risultato idoneo nell’unico concorso del 2004 e viene impegnato per le cattedre rientranti nella quota percentuale riservata ai docenti con contratto a tempo indeterminato.
Il Tribunale di Udine ha invece evidenziato che in materia di lavoro a tempo determinato, il diritto dell’Unione europea trova il suo punto di riferimento nella direttiva 1999/70, il cui obiettivo è quello di “migliorare la qualità del lavoro a tempo determinato garantendo il rispetto del principio di non discriminazione”.
 
 
Snadir - Professione i.r. – 15 febbraio 2016, ore 14.00
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