Da Monti affermazioni in stile brunettiano. Indispettito per la eliminazione delle 6 ore aggiuntive va all’attacco dei docenti

Da Monti affermazioni in stile brunettiano

Indispettito per la eliminazione delle 6 ore aggiuntive va all’attacco dei docenti
 
Ci risiamo.   Monti dopo aver tessuto  lodi per il lavoro precario (quello degli altri) e aver  disdegnato  il lavoro a tempo indeterminato, a “Che tempo che fa” (25/11/2012) ha dichiarato che “nella sfera del personale della scuola abbiamo riscontrato un grande spirito conservatore, come per esempio la grande indisponibilità a fare due ore in più a settimana che avrebbe significato più didattica e cultura”. Ed ha poi concluso: “i corporativismi hanno usato anche i giovani per perpetuarsi e non adeguarsi ad un mondo più moderno”.
Evidentemente a Monti non è andato giù il fatto che la Camera dei deputati, recependo la richieste delle organizzazioni sindacali (Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Federazione Gilda-Unams/Snadir) ha cancellato dalla legge di stabilità le norme concernenti l’aumento di lavoro dei docenti di scuola secondaria.  Il rispetto delle organizzazioni rappresentative dei lavoratori della scuola e dei parlamentari eletti avrebbe dovuto consigliare a Monti di accogliere con serenità gli interventi a favore dei diritti dei docenti. Invece, ha voluto togliersi lo sfizio di offendere i docenti  della scuola italiana utilizzando falsità e affermazioni in puro stile brunettiano.
Il Governo Monti per la scuola italiana ha continuato imperterrito nella politica dei tagli lineari  del precedente Governo (circa 130.000 posti di lavoro in meno nella scuola dal 2007 ad oggi). Inoltre, cosa chiede ai docenti di scuola secondaria? L’aumento di 6 ore, e non due ore come ha affermato Monti, senza un regolare incremento stipendiale e, quindi, di fatto abbassando gli stipendi degli insegnanti e con modalità che mortificano ogni prerogativa contrattuale.
Certo, ci stupisce che tale proposta Monti non l’abbia suggerita per il mondo universitario per offrire “più didattica e cultura”: ricordiamo che tale insegnamento prevede  un impegno medio di circa 70 ore annue d'insegnamento frontale, a fronte delle 619 ore annuali svolte dagli insegnanti di scuola secondaria.
Se adeguarsi a un mondo moderno vuol dire a parità di retribuzione far lavorare di più, allora noi ci onoriamo di essere corporativi e conservatori, rispetto a chi in modo arrogate esercita il potere, che è un potere a termine, anzi in scadenza.

Orazio Ruscica
 
Snadir - Professione i.r. - 27 novembre 2012
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