Venerdì 29 novembre p.v. sit-in dinanzi al Miur. Vogliamo sollecitare il Ministro dell'istruzione a dare seguito a quanto indicato negli “ordini del giorno” votati dalla Camera dei Deputati e dal Senato

Venerdì 29 novembre p.v. sit-in dinanzi al Miur

Vogliamo sollecitare il Ministro dell'istruzione a dare seguito a quanto indicato negli “ordini del giorno” votati dalla Camera dei Deputati e dal Senato
 

Manifesto SNADIR del sit-in 29 novembre 2013

 
 
 
Il Governo -  in data 24 ottobre 2013 -  ha accolto l’ordine del giorno 9/1682-A/25 a firma degli Onorevoli Moretti/Fioroni/Cimbro che lo impegna ad inserire in un prossimo provvedimento la proroga di validità della graduatoria del concorso del 2004 fino all’espletamento del nuovo concorso. Il Governo Letta che, anche per il settore scuola, ha detto di voler affrontare il tema del precariato, potrebbe in tal modo offrire una risposta positiva alle legittime aspettative di tutti quegli insegnanti di religione che, pur idonei in un pubblico concorso, attendono da anni l’assunzione a tempo indeterminato.
Fino ad oggi, tuttavia, non ci sono segnali che ci possano far sperare in una rinnovata attenzione al problema del precariato degli insegnanti di religione: è per tale motivo che  lo SNADIR indice unSIT – IN dei docenti di religione venerdì 29 novembre 2013, dalle ore 10.00 alle ore 13,30, davanti al Miur.
Si manifesterà quindi per la mancata attuazione dell’ordine del giorno Moretti/Fioroni/Cimbro e perché il Ministro dell'istruzione e il Governo concretizzino  l’impegno assunto alla Camera e al Senato, rispondendo in modo lungimirante e secondo giustizia alle legittime aspettative  dei docenti di religione per un futuro professionale stabile. Per realizzare dunque la totale equiparazione dei meccanismi di assunzione in ruolo  con quelli di tutto il personale della scuola, senza distinzioni e discriminazioni, e perché  anche ai 3.567 precari di religione sia assicurata la stabilizzazione, sono necessari ed urgenti la proroga di validità della graduatoria del concorso del 2004  e l’espletamento di un nuovo concorso.
Non attuando quanto sopra, ancora una volta il Governo  penalizzerebbe i docenti precari di religione, che, giova ribadirlo,  sono – come gli altri docenti -  lavoratori della scuola, alla quale garantiscono un incisivo contributo culturale inquadrato in una  prospettiva di giustizia e di pace.
 
Orazio Ruscica
 

Snadir - Professione i.r. - 22 novembre 2013
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