Due sentenze del Giudice del Lavoro di Torino ribadiscono l’ingiusta condizione di precariato degli insegnanti di religione e il loro diritto ad un risarcimento pari a quindici mensilità

Due sentenze del Giudice del Lavoro di Torino ribadiscono l’ingiusta condizione di precariato degli insegnanti di religione e il loro diritto ad un risarcimento pari a quindici mensilità

 
 
Con due sentenze depositate nei giorni scorsi, il Giudice del Lavoro di Torino ribadisce l’ingiusta condizione di precariato degli insegnanti di religione determinata dall’abusivo ricorso alla reiterazione dei contratti a tempo determinato, anche quando si tratta di posti disponibili e vacanti.
Pur rilevando il Giudice che, con la legge n. 186/2003 è stata introdotta "una disciplina speciale” per il reclutamento dei docenti di religione, tuttavia “non vi sono significative differenze, sotto il profilo della compatibilità con i principi comunitari, rispetto al sistema di reclutamento ordinario del personale scolastico”.
Sulla base di tali argomentazioni il Giudice non ritiene di concedere la riqualificazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato ma riconosce a ciascun ricorrente un risarcimento pari a 15 mensilità.
 
 
 
 
Snadir - Professione i.r. – 29 luglio 2015
 

 

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